Casalciprano nel 1799 fu assegnata nella cervellotica divisione, fatta dalla Repubblica Partenopea, al Dipartimento del Sangro ed unita al Cantone di Baranello.
Nel 1807 veniva unita a Castropignano, ma insieme con esso al Circondario di Isernia; e solo nel 1811, con la definitiva costituzione della nuova provincia di Molise, unita al Circondario di Campobasso, col quale poi sempre è rimasta.
Politicamente ebbe le stesse vicende, poiché nel 1861 fu unita a Frosolone, e dopo con Frosolone al Collegio di Boiano, per essere infine distaccata ed aggiunta al Collegio di Campobasso.
Furono sindaci di Casalciprano:
Antonecchia Michelangelo 1809, Fonte Pasquale 1810, Lombardi Domenico 1811, Vicario Pasquale 1813, Fonte Pasquale 1816, Antonecchia Nicolangelo 1819, Morcone Felice 1823, Battista Cosimo 1826, De Pardo Michele 1832, Vicario Giuseppe Nicola 1836, Antonecchia Pietrangelo 1838, Battista Francescopaolo 1838, Fonte Rocco 1841, De Pardo Spiridione 1844, Tedeschi Donato 1845, Cbercholi Giovannangelo 1850, Fonte Francesco 1853, Tedeschi Donato 1859, Vicario Giuseppe Nicola 1862, La porta Gieseppe 1863, Antonecchia Giuseppe 1867, Vicario Giuseppe Nicola 1874, Antonecchia Giuseppe 1876, Montalbò Luigi 1879, Montalbò Orazio 1882, Montalbò Antonio 1889, Pascale Domenicangelo 1890, Montalbò Giuseppe 1892, Montalbò Antonio 1910, Vicario Emiliano 1914, Montalbò Nino 1923, – 1° Podestà Montalbò Nino 1927. È notevole nella serie dei Sindaci che vi sia stato un largo avvicendamento, ad eccezione del Sindacato di Giuseppe Montalbò che durò 18 anni seguito dall’altro di suo fratello Antonio.
La già Università, ora Municipio di Casalciprano è uno dei pochi in Italia che non abbia un proprio stemma ed è davvero inesplicabile che non ne abbia mai inteso il bisogno anche nel secolo XVII, quando l’araldica era una delle ambizioni più comuni, sì che non dico i Comuni, ma anche le più modeste famiglie cercarono di nobilitarsi con un proprio stemma, pescato chi sa dove.
La sola famiglia Fonte, che può dirsi la più antica di Casalciprano, ha un proprio stemma in cui si osserva una fontana con zampillo, avente ai lati due leoni. Il capostipite ricchissimo gentiluomo Domenico veniva da Grotteria di Calabria nel 1692. L’attuale Municipio ha sede decorosa in stabile di proprietà comunale recentemente costruito.
Il Podestà Nino Montalbò ha due fratelli, l’uno l’illustre chirurgo, Luigi, tenente medico della classe 1885, mutilato di guerra, oggi direttore dell’Ospedale Antonio Cardarelli di Campobasso, apprezzatissimo nell’alta chirurgia, l’altro il Cav. Uff. Ricciotti, combattente, Giudice del Tribunale di Campobasso.